Il libro prende le mosse dagli studi di Foucault per analizzare una pratica di veridizione che ha segnato profondamente l'Occidente, tanto da tradursi nella modalit attraverso la quale gli individui hanno trovato accesso alla propria soggettivit . Nel libro si appronta uno "scavo archeologico" al fine di riportare alla luce e studiare alcuni reperti che riguardano quegli atti di verit che nel Cristianesimo si sono articolati attorno a un sistema di norme che hanno portato gli individui a stabilire un rapporto di conoscenza permanente con se stessi. La progressiva generalizzazione di quest'obbligo, che ha inesorabilmente legato i soggetti al dovere morale di ricercare nel profondo della loro coscienza la verit segreta di se stessi, ha dato origine a un "regime di verit " che ha investito tutte le istituzioni, nella convinzione che la pratica della confessione fosse l'unico strumento possibile non solo per avere accesso alla verit e alla verit di noi stessi ma anche per poter accedere alla nostra libert