L'infanzia è una realtà effimera che scivola tra le crepe di un mondo a volte tumultuoso. Quando devia dalla sua traiettoria "normale", fa un rumore chiamato "delinquenza", un rumore attutito ma a volte straziante e drammatico. Il termine "delinquenza minorile" non rende giustizia all'esperienza e alle situazioni crudeli vissute dai bambini. Il percorso di tormento inizia molto presto, spesso all'insaputa dei genitori, della scuola e della comunità. Viene alla luce solo quando c'è una catastrofe che preannuncia problemi: insuccessi scolastici, comportamenti vergognosi o reati. Cosa si può fare, dunque, per salvare questi bambini? Perché una volta etichettato come "delinquente", un bambino perde teoricamente più della metà delle sue opportunità e, di fatto, tutto il suo status di bambino. Si trova di fronte a un futuro incerto di rifiuto e fallimento. Spero che questo libro non susciti compassione, ma piuttosto una riflessione sulla pratica sociale ed educativa dei bambini. Questo libro si rivolge a politici, responsabili di programmi, operatori e genitori che desiderano comprendere meglio il fenomeno della delinquenza giovanile.