Il ritrovamento della letterina del Papebrochio fece sorgere l'idea di ricercare se mai in questo Archivio ci fossero altre lettere dei Bollandisti o cose relative ad essi ed alla loro monumentale opera Acta Sanctorum. Fino ad ora il risultato delle indagini e nondimeno assai notevole non tanto per i nomi degli scrittori e per la conferma delle eccellenti relazioni di Benedetto XIV con gli agiografi di Anversa, con i quali, egli si apre molto chiaramente sulla causa della beatificazione del Bellarmino e sull'azione di Pio VI e del suo nunzio a Vienna, Giuseppe Garampi perche nonostante la soppressione della Compagnia di Gesu, le Acta Sanctorum potessero continuare ad opera degli ex Gesuiti. Questo intervento e rimasto sconosciuto all'illustre L.P.Gachard, archivista generale del Belgio, che nel 1835 illustro da pari suo l'agonia e la morte temporanea alla fine del sec. XVIII della grande impresa, mentre il fugacissimo accenno fattovi da L. von Pastor e ben lungi dal far conoscere il modo e l'importanza di esso, che costituisce un'altra benemerenza del Pontefice e in particolare del dotto ed eruditissimo prelato, che come prefetto degli Archivi di Castel S. Angelo e Vaticano, come nunzio in Polonia e poi a Vienna, come cardinale fu uno dei piu degni dignitari della Curia Romana nella seconda meta del settecento.