Le domande e le critiche sull'integrazione, e più precisamente sulle strutture di inserimento, stanno diventando sempre più virulente. C'è poi un divario tra gli standard professionali dominanti e le caratteristiche principali del ¿inserire¿. Quindi, come, come professionisti dell'integrazione, riuscire a posizionarsi di fronte a questi risultati relativamente problematici e come riuscire a mantenere la speranza insita nell'obiettivo dell'integrazione? Per cercare di rispondere a queste domande, è stato studiato un semestre di motivazione in Romandia. Osservare e cogliere le conseguenze del concetto di inserimento e la sua applicazione sono al centro di questo lavoro. Si elencano qui le sfide della professionalità articolate attorno, da un lato, ai singolari percorsi degli ¿assicuratori¿ e, dall'altro, l'obbligo di realizzare un'unica missione. Punti di forza, debolezza o addirittura ostacoli, la necessità di destreggiarsi con una pluralità strutturale, relazionale e professionale corrisponde alla base della professione di assicuratore del lavoro, nonché di riappropriarla in modo individuale e individuale per trasformarla in un asset inseribile essenziale.