Dai primi secoli fino ad oggi, Gv 9 ha goduto di un'attenzione speciale nella Chiesa, sia in ambito catechistico e omiletico, che liturgico e caritativo. Anche questo lavoro si colloca in continuita con tale interesse plurisecolare per la narrazione del cieco dalla nascita, proponendone un'analisi esegetica ed un'interpretazione teologica con aspetti originali. Il percorso si snoda in due tappe: nella Prima Parte si contestualizza la narrazione della guarigione del cieco-nato in riferimento al co-testo del QV, specialmente alla sezione dei cap. 7-10; si analizza poi, attraverso diversi approcci (analisi semantica, della struttura letteraria, narrativa e pragmatica), il testo di Gv 9,1-41, e si sottolineano gli elementi di convergenza emersi da quest'analisi condotta con differenti metodi. La Seconda Parte (Per una teologia del simbolismo visivo in Gv 9), e strutturata in tre passaggi: anzitutto si ricolloca Gv 9 nel co-testo della sezione dei cap. 7-10, riletti in chiave tematica, per poter cosi vedere meglio quale sia il ruolo del capitolo 9; in secondo luogo si considera il contesto storico e culturale del QV, specialmente riguardo alla cecita e alla simbologia visiva, per mostrare il retroterra e l'originalita della simbolica visiva giovannea; da ultimo si propone una rilettura teologica della simbologia visiva presente nella narrazione del cieco-nato, mostrandone le diverse dimensioni, ed accennando ad una simbolica visiva per l'intero Vangelo di Giovanni. Nella conclusione si aprono alcune questioni, nella speranza che nuove ricerche affronteranno questi argo-menti interessanti.