L'Università Nazionale di Pilar, attraverso la Facoltà di Agricoltura e Sviluppo Rurale nella sua componente di ricerca e il laboratorio LEBA, insieme a un gruppo di professionisti impegnati a favore della comunità e dell'ambiente, ha realizzato questa ricerca sui sistemi naturali che assorbono e immagazzinano l'anidride carbonica (CO2) grazie alla convivenza con un ecosistema così particolare e fragile come le zone umide e all'azione congiunta di piante-acqua-suolo che generano una sorta di "spugna" che regola l'eccesso di CO2. Le zone umide del Ñeembucú emergono quindi come un efficace strumento ecologico grazie alle particolari caratteristiche derivate dalla loro formazione. L'obiettivo generale della ricerca è spiegare l'importanza della flora delle zone umide nel processo di stoccaggio della CO2, per cui la sua distruzione causerebbe un aumento del riscaldamento globale. A tal fine, sono stati presi come punto di indagine il Paso Pindó (1998/2017) e il bacino inferiore del torrente Ñeembucú (1995/2017). Lo studio si è basato sulla misurazione della CO2 dell'ecosistema e dello scambio di gas serra.