La difficoltà dell¿uomo di cogliere il significato di Colui che rifugge da ogni sua possibile comprensione, ha dato adito all¿autoreferenzialità che ha permesso il suo smarrimento, pur nella vicinanza del creatore, presente in ogni cosa da Lui posta in essere. Il Dio incontenibile che precede e che ha dato forma ad ogni cosa creata, nell¿aver segnato l¿uomo con la Sua immagine, lo ha compenetrato di una nostalgia tale da aver riempito ogni sua espressione e gesto; essi sono la grammatica dell¿attesa certa di Dio che, nel Suo precedere ogni cosa, contiene già l¿uomo. La prossimità di Dio all¿uomo è possibilità della sua ascesa verso Colui la cui vita è presentata come festosità che si consuma attorno ad un banchetto. [...] Cosicché, il necessario bisogno biologico diviene luogo della manifestazione di Dio che, nella gioia della condivisione, ridona all¿uomo la possibilità di ricentrarsi nella prossimità del Creatore per continuare a vivere del respiro del senso dell¿autentica libertà.