Si e scelto di affrontare il tema dell'urbanistica etrusca in un'area, quella padana, che ne ospita la piena realizzazione a partire dalla seconda meta del VI secolo a.C., in occasione di una radicale riorganizzazione territoriale con marcate finalita commerciali. Nel primo capitolo viene affrontato il problema dell'origine di quella che si puo definire la "rivoluzione felsinea," contrapponendo alla datata teoria delle colonizzazioni la possibilita che si tratti di una formazione autonoma. A tal fine viene confrontato il modello di progressiva urbanizzazione da tempo individuato per l'Etruria tirrenica con il processo sinecistico teorizzato per la Bologna pre-urbana. Il secondo capitolo e invece dedicato alla esplosione urbana del VI secolo in area padana, alle nuove fondazioni ed alle ri-fondazioni. Ad una prima definizione di quello che doveva essere il rito di fondazione etrusco, segue l'analisi del caso specifico di Marzabotto, per la quale e stata recentemente teorizzata una corrispondenza fra la forma urbana ed il modello cosmologico etrusco. Vengono individuate in Marzabotto le diverse fasi della progettazione e della fondazione, e si ricercano nelle altre citta etrusco-padane analogie e differenze, nel tentativo di stabilire se si possa parlare di una esperienza urbana coerente ed omogenea oltre che semplicemente contemporanea e di matrice etrusca. L'ultimo capitolo, il terzo, e dedicato agli assetti urbani ed alle dinamiche da questi espresse. Il percorso vuole chiarire il rapporto fra le aree produttive e quelle abitative, l'eventuale distinzione delle aree pubbliche e religiose, la locazione delle necropoli e la presenza, o assenza, di strutture difensive, mettendo in relazione tutte queste dinamiche urbane con il piu ampio quadro politico, economico e commerciale dell'Etruria padana."