Dopo l'ultima ondata di democratizzazione negli anni 1990, il Madagascar ha adottato un regime democratico e ha avviato diverse riforme verso la privatizzazione. Tuttavia, queste riforme non hanno solo accentuato la manifestazione della politica del ventre come la descriveva Bayart. Questa tesi esamina la modalità di governo all'interno di questa politica della pancia in cui le élite, specialmente quelle economiche e politiche, confiscano il potere. Le élite hanno formato un patto d'élite in cui gli aderenti sono notabili in diversi settori (militari, intellettuali, religiosi) per garantire la stabilità al potere. Le relazioni tra i diversi attori si basano su una retribuzione clientelare che divide la rendita statale tra i membri del patto d'élite del presidente. Così, lo stato malgascio è catturato da un'élite che usa il potere economico per mantenersi al potere ed è orientata verso una politica di ricerca di rendita. L'alleanza tra le élite politiche ed economiche in Madagascar si basa su una logica di investimento in vista della conquista del potere e poi su una logica di far fruttare gli investimenti una volta acquisito il potere.