La pubblicazione dei Registri Papali, resa possibile dall'apertura degli Archivi Vaticani suscito a suo tempo un'ondata di entusiasmo tra gli studiosi, che pensarono di avere una documentazione esauriente dell'attivita pontificale del basso medioevo e di poter con essa controllare le fonti letterarie, troppo spesso generiche. Si rilegga la prefazione dello Haller al suo Papsttum und Kirchenreform e si avra viva l'impressione delle speranze suscitate dal nuovo materiale documentario: agli interrogativi che sorgono spontanei nella storia del papato solo i documenti possono dare una risposta. E questi documenti sono conservati. Ma ben presto cominciarono i dubbi circa i limiti di queste fonti. Editori come il Pressutti avevano messo in guardia da pericolosi entusiami affermando che sebbene siano tesoro ricchissimo di storia, il piu prezioso che v'abbia mai in tutti gli archivi del mondo; e sebbeneasiano fonte storica principalissima delle gesta e degli atti dei papi; pur tuttavia essi certamente non sono tali che bastino a darci conoscenza di tutti gli atti dei papi a. La raccolta delle epistole papali ivi esistenti non e completa, mancando in ciascun Regesto centinaia e centinaia di brevi e di bolle.