Kowré, derivato da kow, che in lingua beri significa canto, è il personaggio principale del romanzo, che l'autore considera un'antropologia narrativa. La storia è ambientata nel paese dei Beri, in un'epoca in cui l'Islam non era ancora ben radicato in questa regione. Kowré vive nel villaggio dei suoi genitori. È fortemente impregnato della tradizione del suo ambiente e non esita ad affrontare gli ostacoli per salvare il suo onore e quello della sua famiglia. Sposa Saada, una donna saggia e rispettosa che gli dà diversi figli. Vive in armonia coniugale fino alla morte del padre Horout, che muore all'età di novant'anni. Kowré si innamora allora di una giovane ragazza, bella e affascinante ma dall'invidia diabolica. Lei rivela le sue intenzioni seguendo uno stratagemma escogitato dal marito. Kowré si lascia ingannare fingendosi cieco per vedere fino a che punto può spingersi con una donna con la quale pensava di aver scoperto la gioia di vivere. La storia si conclude con un triplice omicidio che Kowré commette per vendicarsi. Torna poi al suo villaggio cantando una lunga canzone che la gente chiama "Il lamento dell'amore e dell'infelicità".