Lo studio propone un'analisi della legislazione riguardante la biodiversità e, in particolare, della tutela brevettuale della stessa, concentrandosi sulla questione della Comunità Andina. Le tappe fondamentali della storia del diritto ambientale hanno portato al riconoscimento della brevettabilità degli organismi viventi. Infatti, se inizialmente nessun Paese riconosceva brevetti su questi organismi, la sentenza statunitense emessa a favore del microbiologo Chakrabarty, ha costituito una irreversibile chiave di svolta. A seguito di questa sentenza, molti ordinamenti hanno iniziato ad estendere l'area delle invenzioni brevettabili fino ad includervi piante, animali e le loro componenti. L'articolo 27 dell'accordo TRIPs ha costituito un'ulteriore spinta verso un'armonizzazione internazionale delle legislazioni riguardanti il tema della tutela brevettuale degli organismi viventi. Le difficoltà interpretative sollevate da questo articolo, hanno però costretto numerosi governi a creare legislazioni interne ad hoc sui diritti di proprietà intellettuale legati alla biodiversità. Uno dei casi più significativi a questo proposito è il caso della Comunità Andina.