La dieta di Neanderthal è una dieta da 3500 calorie, ricca di proteine e grassi e con un basso apporto di carboidrati. Si tratta di una dieta paleocetogenica. Pertanto, la tossicità proteica porta alla generazione di un nuovo fenotipo metabolico, genomico e neuronale suscettibile di malattie da civilizzazione. I lipidi, in particolare gli acidi grassi a catena corta come il butirrato, generati dal catabolismo del colesterolo arcaico, sono neuroprotettivi, protettivi degli organi, immunosoppressivi, promuovono la sensibilità all'insulina, sopprimono la crescita cellulare e modulano la neurotrasmissione. Anche i trigliceridi a catena media derivati dall'olio di cocco sono neuroprotettivi e protettivi per gli organi. L'uomo di Neanderthal è sopravvissuto nell'India peninsulare grazie al consumo di una dieta ricca di acidi grassi a catena corta e di trigliceridi a catena media, nonché di una dieta ricca di fibre. I Neanderthal si sono evoluti da scimmie acquatiche nell'India peninsulare, sopravvivendo con una dieta a base di trigliceridi a catena media provenienti dalla noce di cocco, acidi grassi polinsaturi provenienti da pesci d'acqua dolce e acidi grassi a catena corta provenienti da fibre alimentari ottenute dalla rigogliosa vegetazione tropicale. Questo porta al concetto di sindrome da tossicità proteica e di sindrome da protezione dei tessuti da fibre alimentari/lipidi.