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Sistemi ACM e Imaging Diagnostico: Le immagini mediche come Matrici Attive di Connessioni

Autor Paolo Massimo Buscema Cuvânt înainte de E. Grossi Contribuţii de U. Bottigli, M. Breda, L. Catzola, M. Intraligi, G. Massini, F. Perona, G. Pieri, P.L. Sacco, G. Salina, S. Terzi
it Limba Italiană Paperback – 28 oct 2014
La prima ipotesi sulla quale si fondano i sistemi ACM (Active Connections Matrix) è che ogni immagine a N dimensioni puo' essere trasformata in una rete di pixel tra loro connessi che si sviluppa nel tempo, tramite operazioni locali, deterministiche e iterative. L'immagine cosi' trasformata puo' mostrare, in uno spazio dimensionale più ampio, delle regolarità morfologiche e dinamiche che, nelle dimensioni originarie, sarebbero non visibili oppure qualificabili come rumore.Questa ipotesi permette di esplicitare la seconda ipotesi alla base dei sistemi ACM: ogni immagine contiene al suo interno le matematiche inerenti che l'hanno prodotta. In pratica, è come se ogni immagine nascondesse al suo interno altre due immagini non visibili. I sistemi ACM le estraggono e le rendeno visibili. L'opera descrive inoltre le applicazioni possibili in ambito di diagnostica per immagini ed è pertanto rivolta a fisici, informatici, radiologi e tecnici di laboratorio che si occupano di "image processing".
Dalla Presentazione di Enzo Grossi
"... Alcuni dettagli possono sfuggire, altri aspetti notevoli, come un piccolo nodulo di 1 mm, possono essere non visti: sono i limiti dell'occhio umano. E' in questo scenario che dobbiamo immaginare l'avvento dei sistemi ACM.Essi funzionano come un terzo occhio, non più legato alla esperienza, alla interpretazione e alla sensibilità soggettiva dell'operatore,ma direttamente riferiti alla struttura matematica e quindi anatomica dell'immagine stessa. Si', il terzo occhio di cui parliamo è proprio quello dell'immagine, che, come per magia, interroga se stessa e si mostra al radiologo sotto una veste diversa, spesso molto più informativa."
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Specificații

ISBN-13: 9788847055483
ISBN-10: 8847055482
Pagini: 252
Ilustrații: XIII, 237 pagg.
Dimensiuni: 193 x 260 x 13 mm
Ediția:2006
Editura: Springer
Colecția Springer
Locul publicării:Milano, Italy

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Cuprins

Le basi epistemologiche.- Le idee alla base dei sistemi ACM.- La teoria.- Introduzione ai sistemi ACM.- Sistemi ACM a connessioni fisse.- Sistemi ACM a connessioni dinamiche.- Sistemi ACM con connessioni e unità dinamiche.- Le applicazioni.- Applicazioni su immagini generiche.- Applicazioni su immagini artificiali.- Applicazioni su immagini mediche.- Contributi e approfondimenti.- Cellular Neural Network e ACM: analogie e differenze.- Perché i resti sono così potenti.- Utilità dei sistemi ACM nell’imaging medico.- Angiografia: possibilità di analisi con i sistemi ACM.- Possono i sistemi ACM essere descritti da una teoria di campo classica?.- Il panorama storico-scientifico dello studio ACM.- Postfazione — Semeion: il miracolo segreto.

Textul de pe ultima copertă

La prima ipotesi sulla quale si fondano i sistemi ACM (Active Connections Matrix) è che ogni immagine a N dimensioni puo' essere trasformata in una rete di pixel tra loro connessi che si sviluppa nel tempo, tramite operazioni locali, deterministiche e iterative. L'immagine cosi' trasformata puo' mostrare, in uno spazio dimensionale più ampio, delle regolarità morfologiche e dinamiche che, nelle dimensioni originarie, sarebbero non visibili oppure qualificabili come rumore.Questa ipotesi permette di esplicitare la seconda ipotesi alla base dei sistemi ACM: ogni immagine contiene al suo interno le matematiche inerenti che l'hanno prodotta. In pratica, è come se ogni immagine nascondesse al suo interno altre due immagini non visibili. I sistemi ACM le estraggono e le rendeno visibili. L'opera descrive inoltre le applicazioni possibili in ambito di diagnostica per immagini ed è pertanto rivolta a fisici, informatici, radiologi e tecnici di laboratorio che si occupano di "image processing".
Dalla Presentazione di Enzo Grossi
"... Alcuni dettagli possono sfuggire, altri aspetti notevoli, come un piccolo nodulo di 1 mm, possono essere non visti: sono i limiti dell'occhio umano. E' in questo scenario che dobbiamo immaginare l'avvento dei sistemi ACM.Essi funzionano come un terzo occhio, non più legato alla esperienza, alla interpretazione e alla sensibilità soggettiva dell'operatore,ma direttamente riferiti alla struttura matematica e quindi anatomica dell'immagine stessa. Si', il terzo occhio di cui parliamo è proprio quello dell'immagine, che, come per magia, interroga se stessa e si mostra al radiologo sotto una veste diversa, spesso molto più informativa."