Negli ultimi anni, la questione se il diritto internazionale consenta l'uso della forza non in risposta alla violenza esistente, ma per evitare e prevenire i crimini di atrocità di massa che si verificano all'interno dei confini di uno Stato sovrano, ha assunto un'importanza maggiore in seguito alle tragedie umanitarie degli anni Novanta. La Responsabilità di proteggere (R2P) è una norma complicata ed emergente del diritto internazionale, che rappresenta l'inizio di una nuova era per le Nazioni Unite (ONU), e cerca di fornire al Consiglio di Sicurezza un mezzo per adottare misure esecutive ai sensi del Capitolo VII per prevenire i crimini di atrocità di massa. In questo libro si discute del fatto che, quando il Consiglio di Sicurezza si trova in una situazione di stallo e i mezzi pacifici si rivelano inadeguati, è importante disporre di una base giuridica che consenta di utilizzare la forza armata limitata come ultima risorsa in nome dell'intervento umanitario, per scongiurare crimini di atrocità di massa che un governo ha dimostrato di non voler o non poter prevenire. Il libro analizza il caso della Siria come caso di studio, dimostrando che la presenza di determinate condizioni consente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di applicare la norma R2P per salvare le popolazioni civili da violazioni di massa dei diritti umani.