LA CRISI ECOLOGICA non nasce da cause semplicemente tecniche ma da errori dottrinali. Quando la natura e, in primo luogo, l'essere umano vengono considerati semplicemente frutto del caso o del determinismo evolutivo, rischia di attenuarsi nelle coscienze la consapevolezza della responsabilità. Papa Benedetto XVI, sin dall'inizio del suo Pontificato, ha indicato la linea essenziale di una ecologia cristiana: «I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi. Perciò i tesori della terra non sono più al servizio dell'edificazione del giardino di Dio, nel quale tutti possano vivere, ma sono asserviti alle potenze dello sfruttamento e della distruzione.» L'opera inizia descrivendo alcuni dei problemi più seri che oggi gravano sull'ambiente e come questi possano essere valutati sul piano del rapporto fra l'uomo ed il mondo creato, per poi passare alla comprensione storica della questione ecologica; in questo contesto è necessario distinguere l'ecologia come scienza dall'ideologia ambientalista, ormai molto diffusa, che spesso è di tendenza pessimista. In seguito, il testo elabora le risposte remote e recenti dei Papi per quanto concerne la questione ambientale. La parte centrale del testo propone una sintesi della teologia della creazione per l'ambiente. Questa teologia viene poi applicata ad alcune questioni morali. Nei suoi approcci il libro tenta di apportare una novità particolare, presentando una sintesi organica della teologia dell'ambiente, dal punto di visto dell'Occidente e dell'Oriente cristiano.