Sonetti Lussuriosi
Autor Pietro Aretinoit Limba Italiană Paperback
Toate formatele și edițiile | Preț | Express |
---|---|---|
Paperback (2) | 70.08 lei 6-8 săpt. | |
Lulu – | 70.08 lei 6-8 săpt. | |
Lulu.Com – 4 ian 2019 | 119.29 lei 6-8 săpt. |
Preț: 70.08 lei
Nou
Puncte Express: 105
Preț estimativ în valută:
13.41€ • 13.98$ • 11.17£
13.41€ • 13.98$ • 11.17£
Carte tipărită la comandă
Livrare economică 04-18 ianuarie 25
Preluare comenzi: 021 569.72.76
Specificații
ISBN-13: 9781291499056
ISBN-10: 1291499059
Pagini: 168
Dimensiuni: 148 x 210 x 9 mm
Greutate: 0.21 kg
Editura: Lulu
ISBN-10: 1291499059
Pagini: 168
Dimensiuni: 148 x 210 x 9 mm
Greutate: 0.21 kg
Editura: Lulu
Notă biografică
Nato ad Arezzo nel 1492, Pietro Aretino non si denominò mai col suo patronimico ma sempre col nome della sua città. Della sua infanzia quasi nulla è noto, ma si sa che nell'adolescenza visse e a Perugia sia per frequentare l'università sia per studiare pittura, e come pittore si firmò per qualche tempo. Nel 1517 fu a Roma, alla corte di Leone X; qui assistette al conclave del 1522, in occasione del quale compose delle pasquinate, ovvero dei poemetti satirici. Con l'ascesa al soglio pontificio del fiammingo Adriano VI (o, come lo chiamò l'Aretino, "la tedesca tigna") prese a viaggiare per la penisola e lavorò a Mantova, al servizio di Giovanni dalle Bande Nere. Tornò a Roma nel '23 e, sotto papa Clemente VII, riacquistò notorietà e benevolenza popolare. In questo periodo compone i Sonetti Lussuriosi, ispiratigli dalle tavole pornografiche di M. A. Raimondi sui disegni di Giulio Romano, e scrisse la Cortigiana. Ma l'invidia e la malevolenza del datario pontificio, mons. Giberti, interruppero questo periodo felice: alla fine del luglio 1525 viene accoltellato da un sicario del monsignore. L'Aretino lasciò così Roma e, dal 25 marzo 1527, si trasferì a Venezia, la città anticortigiana per eccellenza, l'unica, a detta di lui, totalmente opposta a Roma, sede di tutti i vizi. Qui scrisse e diede alle stampe la maggior parte delle sue opere e qui morì, probabilmente di apoplessia, il 21 ottobre 1556.